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Storia Guido Guidi
Perché il calore di una stufa ad accumulo è un calore diverso?

In queste realizzazioni, il calore violento generato da una rapida combustione viene addomesticato dalla capacità di assorbimento della massa refrattaria e ceduto in seguito, in modo omogeneo, attraverso un’ampia superficie che lavora a basse temperature, nel corso di 24 ore. In queste condizioni nasce quindi il fenomeno dell’irraggiamento.
Si prenda come esempio il sole: la stufa genera infatti un’onda elettromagnetica molto lunga nello spettro dell’infrarosso, capace di penetrare le molecole della materia e di raggiungerne la profondità, generando una temperatura distribuita omogeneamente.
Questo tipo di riscaldamento non surriscalda l’aria e regola così la percentuale di umidità della stessa, generando in questo modo un’atmosfera confortevole. È ideale quindi anche per chi ha problemi alle vie respiratorie.

Perché i sistemi dotati di radiatore sono sempre meno utilizzati?

Questa tipologia di sistema (come le stufe leggere, le stufe in ghisa, le cucine a legna economiche, gli inserti per camini, i termoconvettori, stufe a pellet, ecc.) mira al veloce scambio di calore tra metallo ed aria e lavorano a temperature di superficie molto alte, generando un calore di tipo convettivo. Il calore ad alta temperatura che genera la convenzione, è un’onda elettromagnetica corta che riscalda solo superficialmente; surriscaldando l’aria, fa sì che questa salga velocemente, richiamando quella più fredda verso il basso e generando disagi quali: alti consumi di combustibile, polvere, disomogeneità di temperatura, condensa e muffa.